Prosegue la collaborazione con la collega Verena Boscolo all’interno della rubrica “Vibrazioni” ospitata all’interno del settimana La Lomellina.

L’approfondimento pubblicato il 20 ottobre ha trattato il tema dell’Ictus in occasione della Giornata Mondiale contro l’Ictus (29 ottobre) il cui slogan, per questo anno, è “Minutes can save lives”, i minuti possono salvare vite umane.

Abbiamo deciso di sensibilizzare su questa tematica in quanto rappresenta  la terza causa di morte in Italia e nei Paesi più sviluppati, oltre ad essere tra le principali cause di disabilità. Conoscere i segnali e mettere in atto accortezza preventive sono gli alleati principali.

Cosa si intende con il termine Ictus?

Con il temine di “ictus cerebrale” si intende una improvvisa chiusura o rottura di un vaso cerebrale con conseguenza sofferenza cerebrale. Nello specifico questa problematica comporta l’improvvisa sofferenza delle cellule nervose per chiusura di un’arteria che non permette al sangue di scorrere e continuare a portare nutrimento (85% circa degli ictus), oppure per la rottura di un vaso e la conseguente emorragia che comporta mancanza di nutrimento e compressione della zona circostante (15% dei casi di ictus).

Come si evince dallo slogan scelto per la campagna di sensibilizzazione di quest’anno, la tempestività dell’intervento è di vitale importanza nella fase acuta, così come lo è nel percorso riabilitativo. Un terzo circa delle persone che sopravvivono all’ictus subisce forme gravi di disabilità che non le rendono autonome, mentre un altro terzo deve si trova ad affrontare una disabilità lieve o moderata che in molti casi permette loro di tornare al proprio domicilio in modo parzialmente autonomo; l’ultimo terzo, infine, riesce a recuperare la piena autonomia.

Quali sono i campanelli di allarme a cui prestare attenzione?

Quattro sono gli indici a cui prestare attenzione. L’acronimo “FAST” ci aiuta a ricordare gli elementi a cui far riferimento:

  • Face (faccia), chiedere alla persona di sorridere o osservare gli angoli della bocca non si solleva o cede
  • Arms (braccia), fare sollevare le braccia e osservare se una delle due braccia tende a cadere o non riesce a sollevarla
  • Speech (linguaggio), chiedere alla persona di ripetere una parola o una breve fase e porre attenzione se riesce a ripetere o la ripetizione è biascicata o sconnessa
  • Time (tempo), se uno o più di questi elementi risulta presente è necessario chiamare i soccorsi il prima possibile

All’interno dei canali social Facebook e Instagram sono stati pubblicati diversi contenuti a di sensibilizzazione che vi invito a guardare. Per chi si fosse perso la rubrica invece…eccola in allegato!

Restiamo a disposizione per domande e curiosità o ulteriori spunti da sviluppare!

la lomellina