L’epidemia da Coronavirus ci ha portato a vivere la crisi globale più grande della nostra generazione. Ha riportato in luce i sentimenti di fragilità e mortalità che sembravano lontani grazie ai sempre maggiori progressi medici e scientifici.
La preoccupazione e l’apprensione per lo stato di salute si sono spesso affiancate a un progressivo calo dell’umore. Tale difficoltà ha coinvolto un numero crescente di persone: direttamente chi già soffriva di depressione, ma in modo travolgente e inaspettato anche chi si è trovato in difficoltà con la gestione del sentimento di costrizione e delle misure restrittive.
(Per un approfondimento sui sentimenti legati al Coronavirus si rimanda all’articolo qui)
Secondo i dati preliminari di uno studio dell’Università di Oxford-Padova (“Se-B-Covid-19” curata in Italia dal Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Padova) in Italia le fasce d’età più colpite negativamente dal punto di vista psicologico sono coloro tra i 18 e i 29 anni e tra i 30 e i 44 anni. Gli intervistati, attraverso un questionario online sulle piattaforme Facebook e Instagram, lamentano ansia, noia, depressione, insofferenza per i limiti sociali e anche problemi di salute fisica.
Ma entrando nel merito della depressione che cosa è?
La depressione
La depressione è una patologia che colpisce frequentemente il sesso femminile e coloro che si trovano in svantaggio socio-economico.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la depressione è la principale causa di disabilità globale e, tra il 2005 e il 2015, la sua diffusione è aumentata di più del 18%. A livello di comorbilità è spesso associata a disturbi ansiosi, considerati come la sesta causa di disabilità.
Secondo il recente comunicato stampa di Istat “La salute mentale nelle varie fasi della vita” (riferimento periodo 2015-2017) si stima che 2,8 milioni di persone siano affette da depressione e spesso associata all’ansia cronica grave.
Continua il report: rispetto alla media dei paesi europei, in Italia la depressione è meno diffusa tra gli adulti e tra i 15-44enni mentre per gli anziani lo svantaggio è maggiore. Tuttavia “al crescere dell’età aumenta la prevalenza dei disturbi di depressione e ansia cronica grave (dal 5,8% tra i 35-64 anni al 14,9% dopo i 65 anni). Rispetto agli uomini, lo svantaggio delle donne emerge in età adulta e si acuisce oltre i 65 anni di età”.
Tali disturbi, inoltre, sarebbero associati a condizioni di svantaggio sociale ed economico, legato inoltre a basso livello di istruzione e condizione lavorativa precaria o di disoccupazione.
Quali sono i sintomi?
Spesso il termine depressione è utilizzato in modo improprio. Nel linguaggio comune si utilizzano frequentemente espressioni quali “Sono depresso oggi”, “Ho un po’ di depressione”, per riferirsi a esperienze emotive come la tristezza, la noia o la mancanza di iniziativa.
La depressione, però, è una patologia che si caratterizza per un insieme di sintomi ben definiti. Facendo riferimento al Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali (DSM-5), si definisce depressione una sintomatologia caratterizzata da:
- Umore depresso per la maggior parte del giorno
- Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte o quasi tutte le attività per la maggior parte del giorno
- Significativo aumento o perdita di peso oppure diminuzione o aumento dell’appetito
- Insonnia (spesso insonnia di mantenimento, con risvegli durante la notte o precoci al mattino) o ipersonnia
- Agitazione o rallentamento psicomotorio osservato da altri (non auto-riferito)
- Astenia o perdita di energia
- Sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati
- Diminuita capacità di pensare o concentrarsi o indecisione
- Pensieri ricorrenti di morte o di suicidio, un tentativo di suicidio, o un piano specifico per effettuarlo
Tali sintomi possono essere presenti solo in parte e la situazione deve protrarsi per un periodo di 2 settimane.
Cosa si può fare?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (2017) ha cercato di sensibilizzare sul tema: meno della metà delle persone che soffrono di depressione riceve un trattamento adeguato. La depressione è una patologia e si può curare.
La psicoterapia è un importane tassello nella sua cura. Attraverso il percorso psicoterapico, infatti, è possibile comprendere e superare le difficoltà che hanno portato al manifestarsi del quadro sintomatologico. Talvolta può essere necessario abbinare il supporto psicologico insieme a quello farmacologico (naturalmente sotto prescrizione e seguito medico).
Se si sta vivendo o qualcuno vicino a noi sta vivendo un periodo con un vissuto simile a quello esposto, chiedi aiuto. Oltre alla terapia in studio è attiva il supporto online. Per maggiori informazioni contattami
“Le mie forze creative sono state ridotte ad un’irrequieta indolenza. Non ho fantasia, nessun sentimento per la natura, e leggere mi è diventato ripugnante. Quando siamo derubati di noi stessi, siamo derubati di tutto!” Johann Wolfgang Goethe
Riferimenti bibliografici:
- American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition, DSM-5. Arlington, VA. (Tr. it.: Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Raffaello Cortina Editore, Milano, 2014)
- https://www.who.int/en/news-room/fact-sheets/detail/depression
- https://www.who.int/news-room/detail/30-03-2017–depression-let-s-talk-says-who-as-depression-tops-list-of-causes-of-ill-health
- https://www.istat.it/it/archivio/219807
- https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(18)32279-7/fulltext
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